La Cantautrice

SUONARE IN GRANDE
Manifesto collettivo per una musica accessibile, equa e responsabile
CHI SIAMO E COSA VOGLIAMO
Siamo un gruppo di artiste e addette ai lavori del mondo della musica.
A partire da un gruppo di autocoscienza, nato nel 2023, abbiamo iniziato a fare rete dal basso, notando così come i problemi di discriminazione e marginalizzazione siano spesso sistemici. Ci siamo allora rese conto della necessità di un documento che non solo individui le problematiche da affrontare, ma che proponga anche soluzioni pratiche e metta in luce realtà virtuose già esistenti.
Crediamo sia importante agire collettivamente, perché non è né responsabilità né potere del singolo cambiare le cose.
Questo è un manifesto femminista intersezionale, ma sopratutto un aiuto concreto:
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un condensato di informazioni pratiche per chi si approccia alla musica e vuole lavorare in questo settore
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uno spunto di riflessione per chi ne fruisce, per essere un pubblico più consapevole
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un insieme di linee guida per chi ha spazi e promuove attività musicali, affinché esse siano esperienze virtuose e accessibili a tuttə
COSA SI INTENDE PER INTERSEZIONALITÀ?
Il termine “intersezionalità” definisce l'interconnessione tra le varie oppressioni e discriminazioni a cui sono soggette le diverse categorie culturali.
In ottica intersezionale questo manifesto ha l'intenzione di occuparsi di tutte le soggettività e le comunità oppresse all'interno del panorama musicale (donne e persone afab, persone a ridotto accesso economico, ecc)
NEL CONCRETO, QUESTO DOCUMENTO SERVE A:
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sopperire alle lacune del “non detto” dell’industria musicale: ragionare sui passi da compiere per lavorare in questo settore e far luce su diritti e doveri dei soggetti coinvolti
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abbattere le barriere, fisiche e virtuali, che impediscono una completa accessibilità alla musica come arte, come professione e come intrattenimento
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rivedere le narrazioni, le rappresentazioni e i linguaggi per includere ogni persona marginalizzata
In sintesi: questo Manifesto serve a contrastare la mancanza di trasparenza nell’industria musicale, rendendo consapevoli, partecipi e attivə tuttə lə protagonistə e coloro che intendono farne parte. Per cambiare le cose, è necessario cambiare mentalità. E per cambiare mentalità, è necessario conoscere ciò che non funziona.
A CHI È RIVOLTO IL MANIFESTO?
I soggetti a cui abbiamo fatto riferimento nel manifesto sono gli SPAZI (fisici e virtuali) il PUBBLICO, lə ARTISTə e lə ADDETTə AI LAVORI e i MEDIA (stampa, narrazioni e divulgazione). Nel dettaglio:
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artiste, artisti, e artistə
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pubblico
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organizzazioni, festival, rassegne, concorsi e contest
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proprietariə di locali
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insegnanti e scuole di musica
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studi di registrazione
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producer, mixing e mastering engineer
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etichette discografiche, edizioni, management, press, agenzie di booking, ecc
PERCHÈ SERVE?
6 BUONE RAGIONI PER SOTTOSCRIVERE IL MANIFESTO:
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Perché non se ne parla abbastanza o se ne parla in modo frammentato, citando singoli casi
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Perché crediamo sia essenziale coinvolgere noi stessə nella ricerca di soluzioni
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Perché vogliamo un mondo della musica antisessista e virtuoso
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Perché c’è bisogno di chiarezza e di informazioni precise
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Perché vogliamo che nessunə artistə o addettə ai lavori subisca molestie o possa sentirsi esclusə
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Perché troppe persone non intraprendono questa carriera, sfiduciate dalla mancanza di informazioni o dall’idea che ci sia solo una strada da percorrere
1 - DISCRIMINAZIONI GENERALI
Notiamo, ancora ad oggi, una eccessiva discriminazione nell'industria musicale.
Di quali comportamenti discriminatori parliamo?
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sessualizzazione, molestie, abusi e mobbing
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infantilizzazione
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ageismo
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abilismo
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mancato riconoscimento delle competenze
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competizione esasperata fra donne e persone afab
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razzismo, black face e appropriazione culturale
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pressione estetica, grassofobia
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classismo, discriminazione in base a provenienza geografica, sociale e culturale
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disinteresse verso l’ambiente, il patrimonio culturale e le altre forme di vita (greenwashing, specismo)
Chiediamo alle istituzioni di optare per una riqualificazione di periferie e strutture già predisposte ad accogliere un grande pubblico anziché costruirne di nuove e/o sfruttare il patrimonio ambientale o storico-artistico in modo non sostenibile per ridurre il rischio di danno all’ecosistema.
Ad oggi esiste un ente di coordinamento a livello nazionale preposto appositamente alla tutela dell’ambiente naturale da grandi eventi:
Non possiamo più tollerare che comportamenti irrispettosi e lesivi della dignità dellə artistə siano episodi ricorrenti e normalizzati.
È necessario perciò:
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che venga riconosciuta la condizione di maggiore rischio e marginalizzazione a cui sono sottoposte donne, persone LGBTQIA+, persone razzializzate, persone con corpi non conformi e in generale chiunque non si inserisca negli standard estetico-sociali promossi dall'industria mainstream
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incentivare la partecipazione di artiste e artistə in contesti sani e sicuri, dove vengano riconosciute le competenze professionali dei soggetti coinvolti
Nelle lineup dei festival e nelle rassegne, quanto spesso vediamo donne, persone BIPOC, con disabilità, corpi non conformi?
Molti degli atteggiamenti sessisti sul luogo di lavoro sono subdoli e difficili da riconoscere se non si è abituati a decostruire le dinamiche patriarcali. Per sviluppare questa consapevolezza, è fondamentale agire concretamente per consolidare una mentalità di rispetto reciproco, che abbatta una volta per tutte la normalizzazione di comportamenti discriminatori. Per questo proponiamo e promuoviamo attivamente iniziative virtuose che siano esempi di fruibilità collettiva senza barriere, al fine di raggiungere una sensibilizzazione diffusa delle persone.
COME AGIRE CONCRETAMENTE?
È necessaria una presa di coscienza collettiva sulla condizione attuale affinché sia possibile un cambiamento. Per questo chiediamo una maggiore responsabilità a tutti gli uomini o persone in posizione di privilegio che occupano gli spazi musicali affinché le donne e persone afab che li attraversano si possano sentire a loro agio e in un ambiente di lavoro sicuro. Nello specifico:
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ascolta le testimonianze dirette delle addette ai lavori nel mondo della musica per capire quali siano i comportamenti da evitare
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se sei un uomo o una persona in una posizione di privilegio e noti dei comportamenti discriminatori nei confronti di una tua collega o di tuə colleghə, intervieni
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se hai un ruolo decisionale o ricopri una posizione di dirigenza, ricordati che hai la massima responsabilità nella creazione (e nel mantenimento) di un ambiente di lavoro equo in termini di presenza, rappresentanza e rispetto dei diritti
Se hai subito discriminazioni, puoi rivolgerti a enti di supporto. Ad esempio:
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DonnexStrada: Punti Viola https://donnexstrada.org/punti-viola/
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La Cantautrice https://www.instagram.com/lacantautrice/
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Gruppo di autocoscienza nazionale (per info rivolgiti a @lacantautrice)
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Amleta https://www.amleta.org/
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Centri antiviolenza
la rete è diffusa a livello nazionale, puoi cercare i centri nella tua regione (e città) qui: https://www.direcontrolaviolenza.it/i-centri-antiviolenza/
oppure, consulta la mappatura dei centri antiviolenza (numero 1522) qui:
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Non una di meno https://nonunadimeno.wordpress.com/
Equaly raccoglie testimonianze in questo questionario sulla violenza di genere nel mondo della musica:
https://www.equaly.it/violenza-di-genere-music-business/

Non sei sola!
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se hai uno spazio dedicato a eventi o attività musicali, ragiona su quali buone pratiche puoi mettere in atto per renderlo sicuro, accessibile e sostenibile (Vedi Call to Action)
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se la tua attività musicale si inserisce nell’ambito educativo (scuole, conservatori, accademie etc…) realizza dei piani didattici che incentivino la partecipazione femminile alle materie e alle professioni ritenute stereotipicamente appannaggio maschile (tecniche, foniche, strumentiste, producer…).
A tuttə le addettə ai lavori invece vogliamo dire che stiamo costruendo una grande rete di supporto affinché nessunə venga lasciata indietro
2 - ACCESSIBILITÀ
Con questa parola intendiamo la garanzia che i luoghi fisici dedicati alle attività musicali siano facilmente raggiungibili e accessibili a tuttə coloro che intendano fruirne, da pubblico così come da artistə. Inoltre, l’accessibilità riguarda anche l’aspetto economico, la raggiungibilità delle periferie (logistica, trasporti, servizi, dislocazione geografica degli eventi) e la sicurezza degli spostamenti in determinate aree e fasce orarie affinchè sia garantita l’incolumità da molestie, abusi, aggressioni e altri comportamenti perseguibili per legge.
Vogliamo proporre dei nuovi parametri di cui tener conto affinché l’accesso a questi e altri luoghi della musica non sia limitato a nessuno. Non si tratta solo di barriere architettoniche o assenza di elementi facilitanti la deambulazione, ma anche di un ripensamento generale della distribuzione dei posti per il pubblico, così come una maggiore attenzione verso le disabilità sensoriali.
IN CONCRETO, ECCO COS'È NECESSARIO:
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prenotazioni accessibili
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posti per persone con disabilità sufficienti a visibilità piena e non separati dagli accompagnatorə
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impianti audio e luminosi rispettosi, laddove possibile, delle necessità di chi ha un'alta sensibilità a luci e volumi;
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Sottotitolazione automatica
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Sottotitolazione del contenuto degli spettacoli
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Traduzione LIS sia del parlato che della performance in un’area adeguatamente illuminata
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Pedane e/o altri dispositivi per aumentare la percezione delle vibrazioni
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Dispositivi wireless per facilitare la fruizione audio alle persone con apparecchio acustico o impianto cocleare
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Che vengano stilati nuovi parametri di progettazione delle strutture, o modifiche delle esistenti (che siano esse palazzetti, locali, studi di registrazione o sale prove), affinché età, disabilità motorie o sensoriali, etc non costituiscano limiti all'accesso e alla fruizione
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Presenza di un’area di decompressione con cuffie antirumore e/o tappi per diminuire il volume percepito, possibilità di ritagliarsi uno spazio poco affollato e di concentrarsi su piccole attività antistress
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Luci tenui, presenza di cuffie wireless, monitor, per continuare la connessione con lo spettacolo, ma da un luogo più consono alle proprie esigenze
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Sottoporsi a consulenze per capire come rendere luoghi e festival accessibili
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Luoghi raggiungibili facilmente con mezzi di trasporto pubblici/navette anche in orari notturni
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Garantire la possibilità di salire sul palco e accedere agevolmente al backstage allə artistə con disabilità motoria tramite strutture con pedana integrata o laddove non fosse possibile, dotarsi di una pedana meccanica o statica
Ecco una lista di alcune realtà già esistenti a cui si può fare riferimento per raggiungere una maggiore accessibilità
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Soundset APS https://www.soundset.it/
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Consulta CPD https://www.cpdconsulta.it/
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Live For All - Manifesto e raccolta firme https://www.change.org/p/live-for-all-manifesto-per-eventi-dal-vivo-accessibili
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Dinamica Contest https://www.instagram.com/dinamicacantautrici
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Keepon Live con l'iniziativa "Il concerto che vorrei" https://keeponlive.com/

E io come ci salgo?
Anche la questione meridionale riguarda l’accessibilità, perché esclude una parte di popolazione dalla partecipazione a eventi culturali, troppo spesso dislocati al nord. Per approfondire vi rimandiamo al testo "Femminismo terrone" di Claudia Fauzia e Valentina Amenta.
3 - DIRITTI E LAVORO
COSA INTENDIAMO?
Per lə artistə c’è bisogno di maggiore chiarezza nei contratti, stabilità lavorativa, riconoscimento di capacità, conoscenze e competenze professionali. Vogliamo sollevare quel velo di omertà che ancora oggi avvolge il mondo dell’industria musicale. Troppo spesso lə artistə si approcciano a questa realtà impreparate e inconsapevoli dei propri diritti, in mancanza di chiari soggetti di riferimento a cui rivolgersi. C’è poi una chiusura all’interno di ogni singola realtà che impedisce allə artistə emergentə di avere una chiara visione d’insieme e una comprensione della propria posizione professionale.
Pochə artistə, nonostante lavorino già nell'industria musicale, sanno come tutelare la propria musica.
Le etichette sembrano inarrivabili, le major hanno un controllo ramificato e talvolta invisibile su realtà più piccole; le piattaforme di streaming inglobano gran parte dei guadagni provenienti dagli ascolti.
Nell'ambito live ci sono poche (o totale mancanza di) tutele per quanto riguarda gli orari di lavoro, equa retribuzione e assicurazione; in particolare per chi svolge mansioni tecniche, manuali e lavori pesanti (allestimento palchi e montaggio strutture, ecc.).
Nei casi in cui ci sia retribuzione per le prestazioni lavorative, troppo spesso questa avviene in nero e senza compilare nessun documento che garantisca la ripartizione delle quote per lə aventi diritto.
DI CHE DIRITTI PARLIAMO?
Oltre alla necessità di superare le barriere discriminatorie (di cui al punto 2), in questo punto ci focalizziamo su tutto ciò che concerne l’ambito più prettamente legale:
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diritto d’autore
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diritti connessi
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diritto a una equa e riconosciuta retribuzione
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diritto a condizioni di lavoro sicure e assicurazione
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diritto di essere informatə, ovvero di poter trovare facile accesso a informazioni riguardo i contratti, la distribuzione, le quote di ripartizione su un brano, i criteri di assegnazione delle royalties…
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sicurezza sul lavoro per tutte le soggettività, incluse anche le categorie di coloro che svolgono lavori fisici e pesanti come allestimento palchi e cantieri e lə volontariə
PER QUESTO, CI RIFERIAMO AI SEGUENTI SOGGETTI:
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Artistə
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Addettə ai lavori
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Etichette e case discografiche
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Programmi tv
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Contest, concorsi
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Proprietariə e responsabili di locali
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Planner di eventi e festival
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Scuole ed enti di formazione musicale
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Istituzioni statali e locali
COSA PROPONIAMO?
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Maggiore chiarezza delle condizioni di lavoro da stabilirsi fra artistə, addettə ai lavori e i loro datori di lavoro
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Diritto a una formazione di alto livello e professionalizzante economicamente accessibile
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Necessità di corsi che informino e formino sulla sfera legale, fiscale, contrattuale oltre che sul diritto d'autore e sul music business all'interno di tutti gli apparati, pubblici e privati, che si occupano dell'istruzione musicale
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Maggiore investimento di fondi pubblici in ambito artistico e musicale, con più attenzione alla diversity
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La responsabilità del locale (o di chi ospita e organizza eventi) di garantire un compenso adeguato, da stabilirsi preventivamente e indipendentemente dall’esito della serata
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Invito a rivolgersi a enti e organizzazioni che offrano supporto legale, consulenze e spiegazioni sui propri diritti
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Differenziare la musica come professione dalla musica come hobby, in quanto la libera scelta di non farsi pagare rischia di svalutare il lavoro musicale di chi svolge tale attività come professionista
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Valorizzazione del ruolo dell’artista in quanto portatorə di contributi sociali e culturali
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Incentivazione e finanziamento ad artiste emergenti, festival locali e/o etichette indipendenti o piccole
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Dare spazio a eventi e realtà “dal basso”
Per approfondire tutte le questioni legali, fiscali e contrattuali si puo’ consultare il sito di Note Legali, associazione di promozione sociale con lo scopo di tutelare e migliorare la professione del musicista.
Esiste un codice deontologico del musicista redatto appositamente per riconoscere la categoria professionale attraverso un codice di regolamentazione, attualmente è un impegno personale e morale privo di sanzioni.
Lo puoi consultare qui: https://www.notelegali.it/public/CodiceDeontologicoMusicistaProfessionista.pdf
Esiste inoltre la legge 4/2013 per la quale le professioni non riconosciute in albi possono definirsi come categoria attraverso un codice di regolamentazione, il codice deontologico serve anche a questo.
Attualmente è allo stadio di proposta la stesura del primo Codice dello Spettacolo:
https://www.centrostudidoc.org/index.php/2024/09/18/proposte-per-il-primo-codice-dello-spettacolo/
4 - MEDIA, COMUNICAZIONE E (ASSENZA DI) RAPPRESENTAZIONE
Constatata la quasi totale assenza di un'adeguata rappresentazione, ne riteniamo necessaria una riformulazione che tenga conto delle molteplici diversità (culturali, di genere, d'età etc) delle categorie che subiscono discriminazione. Vogliamo sottolineare come il pregiudizio possa essere anche positivo, laddove viene posta l'evidenza sul genere o sulla provenienza culturale come un motivo di svantaggio nonostante il quale si è raggiunta una posizione di rilievo. Vogliamo una rappresentazione che tenga conto delle persone e delle loro identità, anziché sottolineare stereotipi o enfatizzare, sebbene involontariamente, discriminazioni di ogni genere.
PER MEDIA INTENDIAMO:
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riviste musicali (cartacee e online)
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recensioni
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giornalistə
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piattaforme
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webzine
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uffici stampa e apparati di promozione e divulgazione
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classifiche
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radio web, tv, premi e festival …
I media hanno una responsabilità enorme nella diffusione di notizie e di conseguenza nella costruzione di una narrazione del settore musicale e dei soggetti che ne fanno parte. È dunque fondamentale una narrazione rispettosa, dignitosa, che valorizzi l'artista e la sua poetica anziché insistere su dettagli discriminanti, gossip e/o elementi estetici o di vita privata. Inoltre, i media possono essere alleati nella denuncia di eventi non accessibili o non sostenibili a livello ambientale; possono altresì svolgere un'importante funzione di informazione e diffusione di consapevolezza sui diritti dellə lavoratorə dello spettacolo.
Non è sola responsabilità dellə artistə sottolineare i punti critici delle proprie condizioni di lavoro.
Le artiste vengono presentate troppo spesso come oggetti su cui si può discutere e disquisire, subiscono una pressione estetica maggiore e sono frequentemente vittime di un doppio-standard.
Le narrazioni hanno inoltre funzione educativa in quanto detengono il potere di orientare l'interesse generale verso la musica, indirizzare la conoscenza, smontare stereotipi, promuovono la parità di genere e possono incoraggiare le nuove generazioni a intraprendere una carriera musicale o a definire dei modelli virtuosi a cui ispirarsi. L’apparato comunicativo ha il compito di divulgare notizie in modo etico e responsabile, verso l’artista e verso il pubblico, che ha diritto di essere informato in maniera esaustiva e corretta
Troppo spesso viene sottolineata l’appartenenza dellə artistə a una categoria marginalizzata o discriminata, come fosse un genere musicale (es: musica al femminile). Questo è limitante per l’espressione artistica stessa e per la potenziale risonanza mediatica a cui si aspira
Attenzione all'umorismo: spesso dietro uno scherzo può esserci della discriminazione inconsapevole.
Prima di fare una battuta chiediti sempre: chi è l’oggetto di derisione?
Puoi consultare il Manifesto di Venezia per avere un’idea più chiara su una comunicazione corretta:
https://www.fnsi.it/upload/70/70efdf2ec9b086079795c442636b55fb/0d8d3795eb7d18fd322e84ff5070484d.pdf

E non dirmi che non si può più dire niente
IN CONCRETO:
...come evitare una narrazione discriminatoria:
…come impostare
una narrazione virtuosa:
Non limitarsi al linguaggio che privilegia il maschile
Ad esempio: anziché "premio per cantautori" possiamo dire "premio musicale"
Utilizzare un linguaggio inclusivo e non il maschile universale, parlare di artiste, cantautrici, produttrici, tecniche del suono etc…
Le artiste non devono essere presentate come “mogli di” o famose “grazie a ...”
Le artiste hanno un nome e un cognome
Le artiste non devono essere: infantilizzate o narrate come una categoria a parte, considerate sotto un punto di vista estetico, giudicate moralmente in base alla loro vita privata
Le artiste devono essere rese visibili a tutto tondo, considerate secondo le loro capacità professionali senza sottolinearne il genere come elemento di riconoscimento; spesso queste affermazioni sminuiscono le capacità e il talento oltre a contenere degli impliciti giudizi morali. In più, costituiscono erroneamente eventuali elementi di demerito professionale
Non utilizzare toni enfatici e/o sensazionalistici
Affrontare la critica alla parte poetica e creativa parlando di competenze reali con naturalezza
Non limitarsi a citare sempre i medesimi soggetti già noti al largo pubblico
Arricchire i programmi radio e televisivi dando spazio ad artistə emergenti e non solamente ai big
Non incentivare le situazioni “manel”: contest, concorsi, festival con partecipanti e giurie di soli uomini
Creare delle giurie di premi musicali e festival miste e non solo a componente maschile
Per gli artisti maschi: slur e insulti all’interno di canzoni non sono componente artistica, bensì una banalizzazione di comportamenti e comunicazioni profondamente sbagliate e discriminatorie
Prestare attenzione a quello che si comunica anche a livello artistico-creativo: la decostruzione della mentalità patriarcale passa anche da qui!

Ma davvero
posso fare la tecnica del suono? Wow!
Call to action: DIRITTI E RESPONSABILITÀ PER SPAZI, ARTISTƏ E PUBBLICO
SEI UNƏ ASCOLTATORƏ?
Sappi che puoi partecipare attivamente a rendere il mondo musicale un posto migliore:
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là fuori è pieno di artiste, artisti e artistə che puoi ascoltare per ampliare i tuoi orizzonti
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hai il potere di boicottare festival non inclusivi e informarti su eventi virtuosi
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hai la possibilità di sostenere iniziative etiche/sane/sicure firmando petizioni e/o condividendole sui social network…
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hai il diritto di accedere a strumenti che ti permettano di scoprire musica indipendente, emergente e non mainstream
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il pubblico può diventare un insieme di uditorə consapevolə che restituiscono a se stessi il potere di essere ascoltatorə attivə. Anziché ascoltare passivamente ciò che passa in radio, puoi scegliere consapevolmente ed essere cosciente di poter fare la differenza anche nel dedicare il tuo spazio e il tuo tempo a un ascolto selezionato, curioso e virtuoso
SEI UNƏ ARTISTA?
NON SEI SOLƏ! hai questi diritti :) e queste responsabilità:
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Hai il diritto di essere retribuitə in modo equo
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Hai il diritto di essere consideratə per le tue competenze professionali
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Hai la facoltà di sapere quali sono i tuoi diritti di autorə, così come di conoscere i dettagli di un contratto (editoriale o discografico)
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Hai diritto a parlare e denunciare comportamenti discriminatori che hai subito
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Hai diritto a lavorare in ambienti sani e rispettosi, dove siano garantite le tue necessità
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Hai una responsabilità, in termini sociali, politici, etici e ambientali: le persone riconoscono la tua coerenza o meno a un messaggio che lanci
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Hai la possibilità/responsabilità di promuovere iniziative virtuose
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Fai rete, collabora con altrə artistə, confrontati con loro (gruppo di autocoscienza)
HAI UNO SPAZIO?
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Chiediti se hai i requisiti di accessibilità, inizia a lavorare su un aspetto alla volta, ad esempio è normale che certi edifici etc non possano essere resi accessibili con uno schiocco di dita
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Inizia a prendere consapevolezza su cose e aspetti a cui magari non avevi mai pensato
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Rendi il tuo spazio safe, equo e antirazzista
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Sappi che hai una responsabilità verso l'artista e verso il pubblico
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Hai questi requisiti? scrivici e ti mettiamo sulla lista degli esempi virtuosi
SEI UN GIORNALISTA, LAVORI NEL CAMPO DELL'INFORMAZIONE?
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Inizia a scrivere con responsabilità e coscienza
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Informati e da’ spazio e divulga realtà meno conosciute
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Non farti attirare dall'effetto clickbait e narra responsabilmente
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Sii cosciente del tuo ruolo divulgativo e rappresentativo